Bem-aventurado aquele que lê, e os que ouvem as palavras desta profecia, e guardam as coisas que nela estão escritas porque o tempo está próximo. Apocalipse 1.3.
Quando Rachele vide che non dava figli a Giacobbe, diventò invidiosa di sua sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli altrimenti io muoio».
2
Giacobbe si accese d'ira contro Rachele e disse: «Sto io forse al posto di DIO, che ti ha negato di avere figli?».
3
Ella rispose: «Ecco la mia serva Bilhah; entra da lei, affinché ella partorisca sulle mie ginocchia; così per mezzo di lei potrò avere dei figli».
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Così ella gli diede per moglie la propria serva Bilhah, e Giacobbe entrò da lei.
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E Bilhah concepì e partorì un figlio a Giacobbe.
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Allora Rachele disse: «DIO mi ha fatto giustizia; egli ha pure ascoltato la mia voce e mi ha dato un figlio». Perciò gli pose nome Dan.
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Poi Bilhah, serva di Rachele, concepì nuovamente e partorì a Giacobbe un secondo figlio.
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Rachele allora disse: «Ho combattuto grandi lotte con mia sorella e ho vinto. Perciò lo chiamò Neftali.
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Or Lea, vedendo che aveva cessato di avere figli, prese la sua serva Zilpah e la diede in moglie a Giacobbe.
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Così Zilpah, serva di Lea, partorì un figlio a Giacobbe.
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E Lea disse: «Che fortuna!». E lo chiamò Gad.
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Poi Zilpah, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figlio.
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E Lea disse: «Quanto sono felice! Poiché le donne mi chiameranno beata». Perciò gli pose nome Ascer.
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Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò nei campi delle mandragore, e le portò a Lea sua madre. Allora Rachele disse a Lea: «Deh, dammi delle mandragore di tuo figlio!».
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Ella le rispose: «Ti pare poca cosa l'aver preso mio marito, che ora vuoi prendere anche le mandragore di mio figlio?». Rachele disse: «Ebbene, in compenso delle mandragore di tuo figlio, questa notte egli si coricherà con te».
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Quando alla sera Giacobbe rientrò dai campi, Lea uscì a incontrarlo e gli disse: «Devi entrare da me, perché io ti ho accaparrato con le mandragore di mio figlio». Così, quella notte, egli si coricò con lei.
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Così DIO esaudì Lea, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio.
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Ed ella disse: «DIO mi ha dato la mia ricompensa, perché ho dato la mia serva a mio marito». E lo chiamò Issacar.
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Poi Lea concepì nuovamente, e partorì a Giacobbe un sesto figlio.
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Allora Lea disse: «DIO mi ha dotata di una buona dote; questa volta mio marito abiterà con me, perché gli ho partorito sei figli». E gli pose nome Zabulon.
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Poi partorì una figlia e la chiamò Dina.
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DIO si ricordò anche di Rachele; e DIO la esaudì e la rese fruttifera;
23
così ella concepì e partorì un figlio, e disse: «DIO ha rimosso il mio disonore».
24
E lo chiamò Giuseppe. dicendo: «L'Eterno mi aggiunga un altro figlio».
25
Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: «Permettimi di partire, perché me ne vada a casa mia, nel mio paese.
26
Dammi le mie mogli e i miei figli, per cui ti ho servito e lasciami andare; poiché tu ben conosci il servizio che ti ho prestato».
27
Ma Labano gli disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, rimani, perché ho toccato con mano che l'Eterno mi ha benedetto per causa tua».
28
Poi disse: «Fissami il tuo salario e te lo darò».
29
Giacobbe gli rispose: «Tu sai in che modo ti ho servito, e cosa sia accaduto al tuo bestiame nelle mie mani.
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Poiché quel che avevi prima che io venissi era poco. ma ora si è grandemente accresciuto; e l'Eterno ti ha benedetto dovunque io sono stato. Ma ora quando lavorerò anche per la mia casa?».
31
Labano disse: «Che cosa ti devo dare». Giacobbe rispose: «Non mi devi dare niente; se farai ciò che sto per dirti, rimarrò a pascolare le tue greggi e a prenderne cura.
32
Passerò quest'oggi in mezzo a tutte le tue greggi e metterò da parte tutti gli animali chiazzati e punteggiati e tutti quelli neri fra gli agnelli, e i capi chiazzati e punteggiati fra le capre. E questi animali saranno il mio salario.
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Così d'ora in avanti sarà la mia onestà a rispondere davanti a te per me quando verrai a controllare il mio salario: ogni capo che non sarà chiazzato o punteggiato fra le capre e nero fra gli agnelli sarà considerato rubato, se si troverà presso di me».
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Labano disse: «Bene, sia come tu dici!».
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E quello stesso giorno mise da parte i capri striati e punteggiati e tutte le capre chiazzate e punteggiate, ogni capo in cui c'era del bianco e ogni capo nero fra le pecore e li affidò ai suoi figli.
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Labano frappose la distanza di tre giornate di cammino fra sé e Giacobbe; e Giacobbe pascolava il rimanente delle greggi di Labano.
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Or Giacobbe prese delle verghe verdi di pioppo, di mandorlo e di platano; vi fece delle scortecciature bianche, mettendo allo scoperto il bianco delle verghe.
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Poi collocò le verghe che aveva scortecciate, in vista delle pecore nei trogoli, cioè negli abbeveratoi, dove le greggi venivano a bere; e gli animali entravano in calore quando venivano a bere.
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Così gli animali entravano in calore davanti alle verghe e figliavano agnelli striati, chiazzati e punteggiati.
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Poi Giacobbe metteva da parte questi agnelli e faceva volgere gli occhi delle greggi verso gli animali striati e tutti quelli di colore nero nel gregge di Labano. Egli si formò così delle greggi a parte, che non mise con le greggi di Labano.
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Or avveniva che tutte le volte che gli animali vigorosi del gregge entravano in calore, Giacobbe metteva le verghe nei trogoli in vista delle pecore, perché le pecore entrassero in calore vicino alle verghe;
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ma quando gli animali del gregge erano deboli, non ve le metteva; così gli agnelli deboli erano di Labano e i vigorosi di Giacobbe.
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In questo modo egli diventò grandemente ricco ed ebbe un gran numero di greggi, serve, servi, cammelli e asini.