Io stesso pascerò le mie pecore e le farò riposare», dice il Signore, l'Eterno. Ezechiele 34.15
Leitura diária na versão LND - Italiano


2 Re 8
2 Re 9
Luca 5.17-39

2 Re 8


1
Or Eliseo disse alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: «Lèvati e vattene, tu con la tua famiglia, a risiedere fuori dove ti sarà possibile, perché l'Eterno ha decretato la carestia, la quale verrà sul paese per sette anni».
2
Cosí la donna si levò e fece secondo la parola dell'uomo di DIO; se ne andò con la sua famiglia e risiedè nel paese dei Filistei per sette anni.
3
Trascorsi i sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre.
4
Or il re stava parlando con Ghehazi, servo dell'uomo di DIO, e gli diceva: «Raccontami, ti prego, tutte le grandi cose fatte da Eliseo».
5
Ora, proprio mentre egli raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco presentarsi la donna a cui egli aveva risuscitato il figlio per reclamare dal re la sua casa e le sue terre. Ghehazi allora disse: «O re, mio signore, questa è la donna e questo è suo figlio che Eliseo ha risuscitato».
6
Il re interrogò la donna ed essa gli raccontò il fatto; allora il re l'affidò a un funzionario, al quale disse: «Restituiscile tutto ciò che le appartiene e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese fino ad ora».
7
Poi Eliseo si recò a Damasco. Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato e gli fu riferito: «L'uomo di DIO è venuto fin qui».
8
Allora il re disse ad Hazael: «Prendi con te un dono e va' incontro all'uomo di DIO, e consulta per mezzo di lui l'Eterno, dicendo: "Guarirò da questa malattia?"».
9
Cosí Hazael andò incontro a Eliseo portando con sé in dono le migliori cose di Damasco: un carico di quaranta cammelli. Egli quindi andò, si presentò a lui e gli disse: «Il tuo figlio Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato da te per domandarti, dicendo: "Guarirò da questa malattia?"».
10
Eliseo gli rispose: «Vagli a dire: "Guarirai sicuramente". Ma l'Eterno mi ha fatto vedere che certamente egli morirà».
11
Poi egli irrigidí il suo volto con uno sguardo fisso fino ad arrossire; quindi l'uomo di DIO pianse.
12
Allora Hazael domandò: «Perché piange il mio signore?». Egli rispose: «Perché so il male che tu farai ai figli d'Israele: tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai i loro giovani con la spada, sfracellerai i loro bambini e sventrerai le loro donne incinte»
13
Hazael disse: «Ma cos'è mai il tuo servo, un cane, per fare cosí grandi cose?». Eliseo rispose: «L'Eterno mi ha fatto vedere che tu diventerai re di Siria».
14
Poi Hazael si allontanò da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: «Che cosa ti ha detto Eliseo?». Egli rispose: «Mi ha detto che guarirai certamente».
15
Il giorno dopo Hazael prese una coperta, la immerse nell'acqua e la stese sulla faccia del re che morí. Cosí Hazael regnò al suo posto. Jehoram, re di Giuda
16
Nel quinto anno di Joram figlio di Achab, re d'Israele, Jehoram figlio di Giosafat, re di Giuda, iniziò a regnare su Giuda.
17
Egli aveva trentadue anni, quando iniziò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme.
18
Seguí la via dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Achab, perché sua moglie era una figlia di Achab, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
19
Tuttavia l'Eterno non volle distruggere Giuda, per amore di Davide suo servo, perché aveva promesso di dare a lui e ai suoi figli una lampada per sempre.
20
Durante i giorni del suo regno, Edom si ribellò al potere di Giuda e si diede un re.
21
Allora Joram si recò a Tsair con tutti i suoi carri, poi di notte si levò e sconfisse gli Edomiti che lo avevano accerchiato e i capitani dei carri, mentre la sua gente potè fuggire alle proprie tende.
22
Cosí Edom è stato ribelle al potere di Giuda fino al giorno d'oggi. In quel tempo anche Libnah si ribellò.
23
Il resto delle gesta di Joram e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
24
Cosí Joram si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Achaziah.
25
Nell'anno dodicesimo di Joram, figlio di Achab, re d'Israele, iniziò a regnare Achaziah, figlio di Jehoram, re di Giuda.
26
Achaziah aveva ventidue anni quando iniziò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athaliah, nipote di Omri, re d'Israele.
27
Egli seguí la via della casa di Achab e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come la casa di Achab, perché era imparentato con la casa di Achab.
28
Con Joram, figlio di Achab, egli andò a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; ma i Siri ferirono Joram;
29
allora il re Joram tornò a Jezreel per farsi curare delle ferite che aveva ricevute dai Siri a Ramah, mentre combatteva contro Hazael, re di Siria. E Achaziah, figlio di Jehoram re di Giuda, scese a Jezreel a vedere Joram, figlio di Achab, perché questi era malato.

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2 Re 9


1
Allora il profeta Eliseo chiamò uno dei discepoli dei profeti e gli disse: «Cingiti i lombi, prendi con te questo vasetto di olio e va' a Ramoth di Galaad.
2
Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figlio di Giosafat, figlio di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli e conducilo in una stanza appartata.
3
Prenderai quindi il vasetto dell'olio e lo verserai sul suo capo, dicendo: Cosí dice l'Eterno: "lo ti ungo re d'Israele". Poi aprirai la porta e fuggirai senza alcun indugio».
4
Allora il giovane, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad.
5
Quando vi giunse, trovò i capitani dell'esercito seduti insieme e disse: «Ho un messaggio per te, o capitano». Jehu chiese: «Per chi di noi?». Egli rispose: «Per te, capitano».
6
Allora egli si alzò ed entrò in casa; il giovane allora gli versò l'olio sul capo, dicendogli: «Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "lo ti ungo re sul popolo dell'Eterno, su Israele.
7
Tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, cosí vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi dell'Eterno, sparso per mano di Jezebel.
8
Tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab tutti i maschi, schiavi o liberi, in Israele.
9
Cosí ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio di Ahijah
10
I cani divoreranno Jezebel nel campo di Jezreel e non vi sarà alcuno che le darà sepoltura"». Poi il giovane aperse la porta e fuggí.
11
Quando Jehu uscí dai servi del suo signore, uno gli chiese: «Va tutto bene? Perché quel pazzo è venuto da te?». Egli rispose loro: «Voi conoscete l'uomo e i suoi discorsi!».
12
Ma essi dissero: «E' falso! Orsú, diccelo!». Jehu rispose: «Egli mi ha detto cosí e cosí. dichiarando: Cosí dice l'Eterno: "lo ti ungo re d'Israele"».
13
Allora essi si affrettarono a prendere ciascuno il proprio mantello e a stenderlo sotto di lui sugli stessi gradini; poi suonarono la tromba e dissero: «Jehu è re!».
14
Cosí Jehu, figlio di Giosafat, figlio di Nimsci, ordí una congiura contro Joram. (Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria;
15
poi il re Joram era tornato a Jezreel per farsi curare delle ferite che i Siri gli avevano inflitte mentre combatteva contro Hazael re di Siria). Jehu disse: «Se pensate allo stesso modo, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad annunciarlo a Jezreel».
16
Poi Jehu montò sopra un carro e partí per Jezreel perché là giaceva ammalato Joram, e Achaziah, re di Giuda, era sceso per visitare Joram.
17
La sentinella che stava sulla torre di Jezreel scorse la schiera numerosa di Jehu che veniva e disse: «Vedo una schiera numerosa!». Joram ordinò: «Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per chiedere: "Recate pace?"».
18
Allora un uomo a cavallo gli andò incontro e gli disse: «Cosí chiede il re: "Recate pace?"». Jehu rispose: «Che importa a te della pace? Passa dietro e seguimi». La sentinella riferí, dicendo: «Il messaggero è giunto da loro, ma non torna indietro».
19
Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da loro, disse: «Cosí chiede il re: "Recate pace?"». Jehu rispose: «Che importa a te della pace? Passa dietro e seguimi».
20
La sentinella riferì dicendo: «Il messaggero è giunto da loro, ma non torna indietro. Il suo modo di guidare e quello di Jehu, figlio di Nimsci perché guida all'impazzata».
21
Allora Joram disse: «Allestite il carro!». Cosí gli allestirono il carro. Poi Joram, re d'Israele, e Achaziah, re di Giuda, uscirono ciascuno sul proprio carro per andare incontro a Jehu e lo trovarono nel campo di Naboth di Jezreel.
22
Quando Joram vide Jehu, gli disse: «Rechi pace, Jehu?». Jehu rispose: «Che pace vi può essere finché durano le prostituzioni di tua madre Jezebel e le sue numerose magie?»
23
Allora Joram voltò il carro e fuggí dicendo ad Achaziah: «Tradimento, Achaziah!».
24
Ma Jehu tese l'arco con tutta la forza e colpí Joram fra le sue spalle; or la freccia gli trapassò il cuore ed egli stramazzò nel suo carro.
25
Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: «Piglialo e buttalo nel campo di Naboth di Jezreel perché ricordo, quando tu e io cavalcavamo insieme al seguito di Achab, suo padre, l'Eterno pronunciò contro di lui questo oracolo:
26
"Ieri ho certamente visto il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figli", dice l'Eterno, "e io ti ripagherò in questo stesso campo", dice l'Eterno! Piglialo dunque e buttalo nel campo, secondo la parola dell'Eterno».
27
Vedendo questo, Achaziah re di Giuda fuggí per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli corse dietro e disse: «Tirate anche a lui sul carro!». E, gli tirarono alla salita di Gur, che è vicino a Ibleam. Ma egli fuggí a Meghiddo, dove morí.
28
Allora i suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro assieme ai suoi padri, nella città di Davide.
29
Achaziah aveva cominciato a regnare sopra Giuda nell'undicesimo anno di Joram, figlio di Achab.
30
Quando Jehu giunse a Jezreel, Jeze-bel lo venne a sapere. Allora ella si diede il belletto agli occhi, si acconciò la testa e si mise alla finestra a guardare.
31
Come Jehu entrava per la porta, ella gli disse: «Rechi pace, Zimri, uccisore del tuo signore?».
32
Jehu alzò gli occhi verso la finestra e disse: «Chi è con me? Chi?». Due o tre eunuchi si affacciarono guardando verso di lui.
33
Egli disse: «Buttatela giù!». Essi la buttarono e un po' del suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli; e Jehu le passò sopra.
34
Poi entrò, mangiò e bevve; infine disse: «Andate a vedere quella maledetta donna e seppellitela, perché è figlia di re».
35
Andarono dunque per seppellirla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.
36
Tornarono cosí a riferire la cosa a Jehu, che disse: «Questa è la parola dell'Eterno pronunciata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: "I cani divoreranno la carne di Jezebel nel campo di Jezreel;
37
il cadavere di Jezebel sarà nel campo di Jezreel come letame sulla superficie del suolo; cosí non potranno dire: Qui giace Jezebel"».

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Luca 5

17-39
17
Or un giorno avvenne che, mentre egli insegnava, erano presenti, seduti, dei farisei e dei dottori della legge, i quali erano venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui, per compiere guarigioni.
18
Ed ecco, alcuni uomini portavano sopra un letto un uomo paralitico e cercavano di portarlo dentro e di metterlo davanti a lui.
19
Ma, non riuscendo ad introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto della casa e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio, proprio in mezzo, davanti a Gesú.
20
Ed egli, veduta la loro fede, disse a quello: «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati».
21
Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: «Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può togliere i peccati se non Dio solo?».
22
Ma Gesú conosciuti i loro pensieri, prese la parola e disse loro: «Che ragionate nei vostri cuori?
23
Che cosa è piú facile dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati" oppure dire: "Alzati e cammina"
24
Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha autorità sulla terra di perdonare i peccati, io ti dico, (disse al paralitico), alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua».
25
E subito quell'uomo si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e se ne andò a casa sua, glorificando Dio.
26
E tutti furono presi da stupore e glorificavano Dio. E, pieni di paura, dicevano: «Oggi abbiamo visto delle cose sorprendenti».
27
E, dopo queste cose, egli uscí e vide un pubblicano di nome Levi che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».
28
Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì.
29
Poi Levi gli preparò un gran banchetto in casa sua, e una grande folla di pubblicani e di altri erano a tavola con loro.
30
Ma gli scribi e i farisei di quel luogo mormoravano contro i discepoli di Gesú, dicendo: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?».
31
E Gesú, rispondendo, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
32
IO non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori».
33
Allora essi gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e anche quelli dei farisei digiunano spesso e fanno preghiere, mentre i tuoi mangiano e bevono?».
34
Ed egli disse loro: «Potete voi far digiunare gli intimi amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro?
35
Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto e allora, in quei giorni, digiuneranno».
36
Inoltre disse loro una parabola: «Nessuno cuce un pezzo di un vestito nuovo sopra un vestito vecchio; altrimenti si trova con il nuovo strappato, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio.
37
E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, ed esso si spande e gli otri vanno perduti.
38
Ma bisogna mettere il vino nuovo in otri nuovi, cosí tutti e due si conservano.
39
Nessuno poi, avendo bevuto del vino vecchio, ne vuole subito del nuovo, perché egli dice: "Il vecchio è migliore"».

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