Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi. Giovanni 14.27
Leitura diária na versão LND - Italiano


2 Cronache 31
2 Cronache 32
Luca 18.15-43

2 Cronache 31


1
Terminato tutto questo, tutti gli Israeliti presenti partirono per le città di Giuda, per fare a pezzi le colonne sacre abbattere gli Ascerim e demolire gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, come pure in Efraim e Manasse, fino alla completa distruzione. Poi tutti i figli d'Israele tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.
2
Ezechia ricostruí le classi dei sacerdoti e dei Leviti, in base alle loro classi, ognuno secondo il suo servizio, i sacerdoti e i Leviti per gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento per servire, per ringraziare e per lodare alle porte degli accampamenti dell'Eterno.
3
Il re stabilí pure la parte dei suoi beni che sarebbe destinata per gli olocausti: gli olocausti del mattino e della sera, gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste solenni come sta scritto nella legge dell 'Eterno.
4
Inoltre ordinò al popolo a quelli che abitavano in Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e ai Leviti la parte loro dovuta affinché fossero resi fermi nella legge dell'Eterno.
5
Appena l'ordine fu diffuso, i figli d'Israele diedero in abbondanza le primizie del grano, del vino, dell'olio, del miele e di tutti i prodotti dei campi; e portarono una decima abbondante di ogni cosa.
6
I figli d'Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda portarono anch'essi la decima dei buoi e delle pecore come pure la decima delle cose sante che erano consacrate all'Eterno il loro DIO, e ne fecero tanti mucchi.
7
Incominciarono a fare i mucchi nel terzo mese e finirono nel settimo mese.
8
Quando Ezechia e i capi vennero a vedere i mucchi, benedissero l'Eterno e il suo popolo d'Israele.
9
Poi Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti riguardo ai mucchi;
10
il sommo sacerdote Azariah della casa di Tsadok, gli rispose: «Da quando si è cominciato a portare le offerte nella casa dell'Eterno, abbiamo mangiato a sazietà ed è rimasta roba in abbondanza, perché l'Eterno ha benedetto il suo popolo; e questa è la grande quantità rimasta».
11
Allora Ezechia ordinò loro di preparare delle stanze nella casa dell'Eterno. Essi le prepararono,
12
e vi portarono fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate. Il Levita Konaniah ne ebbe la sovrintendenza e dopo di lui c'era suo fratello Scimei.
13
Jehiel, Ahaziah, Nahath, Asahel Jerimoth, Jozabad, Eliel, Ismakiah. Mahath e Benaiah erano sorveglianti agli ordini di Konaniah e di suo fratello Scimei per comando del re Ezechia e di Azariah capo della casa di DIO.
14
Il Levita Kore figlio di Imnah, guardiano della porta orientale, era preposto alle offerte volontarie fatte a DIO per distribuire le offerte elevate dell'Eterno e le cose santissime.
15
Ai suoi ordini c'erano Eden Miniamin, Jeshua, Scemaiah, Amariah Scekaniah nelle città dei sacerdoti che dovevano compiere fedelmente la distribuzione ai loro fratelli, grandi e piccoli secondo le loro classi;
16
ad eccezione dei maschi che erano registrati nelle loro genealogie dall'età di tre anni in su, essi distribuivano a tutti quelli che entravano nella casa dell'Eterno la loro porzione giornaliera per il loro servizio, secondo le loro funzioni e in base alle loro classi.
17
ai sacerdoti registrati nelle genealogie secondo le case paterne e ai Leviti dall'età di vent'anni in su, secondo le loro mansioni e secondo le loro classi,
18
e a tutti quelli che erano scritti nella genealogia, e cioè, i loro piccoli, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, come membri dell'intera assemblea; poiché nell'ufficio loro assegnato si consacrarono nella SANTITA'.
19
Anche per i sacerdoti, figli di Aaronne, che dimoravano in campagna, nelle zone attorno alle loro città, c'erano in ogni città uomini designati per nome per distribuire le porzioni a ogni maschio tra i sacerdoti, e a tutti i Leviti registrati nelle genealogie.
20
Ezechia fece cosí in tutto Giuda; fece ciò che è buono, retto e vero davanti all'Eterno, il suo DIO.
21
In ogni lavoro che intraprese per il servizio della casa di DIO, per la legge e per i comandamenti, per cercare il suo DIO, egli lo fece con tutto il suo cuore; per questo egli prosperò.

topo

2 Cronache 32


1
Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re di Assiria, venne, entrò in Giuda e cinse d'assedio le città fortificate, con l'intenzione d'impadronirsene.
2
Quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto con il proposito di attaccare Gerusalemme,
3
decise con i suoi capi e con i suoi uomini valorosi di chiudere le acque delle sorgenti che erano fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto.
4
Cosí si radunò un gran numero di gente e chiusero tutte le sorgenti e il torrente, che scorreva attraverso il paese, dicendo: «Perché il re di Assiria dovrebbe venire e trovare acqua in abbondanza?».
5
Ezechia allora prese coraggio, ricostruí tutte le mura diroccate, vi eresse torri e al di fuori costruí un muro esterno; fortificò pure Millo nella città di Davide e fece fare un gran numero di lance e scudi.
6
Stabilí dei capi militari sopra il popolo, li riuní presso di sé nella piazza della città e parlò al loro cuore, dicendo:
7
«Siate forti e coraggiosi! Non temete e non sgomentatevi davanti al re di Assiria e davanti alla moltitudine che è insieme a lui, perché con noi c'e uno piú grande che con lui.
8
Con lui vi è un braccio di carne, ma con noi vi è l'Eterno, il nostro DIO, per soccorrerci e per combattere le nostre battaglie» Il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
9
Dopo questo Sennacherib, re di Assiria, mentre si trovava di fronte a Lakish con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti quei di Giuda che si trovavano a Gerusalemme:
10
«Cosí parla Sennacherib, re degli Assiri: In che cosa confidate per rimanere assediati in Gerusalemme?
11
Non sta Ezechia ingannandovi per farvi morire di fame e di sete, dicendo: "L'Eterno, il nostro DIO, ci libererà dalle mani del re di Assiria"?
12
Non ha forse lo stesso Ezechia rimosso i suoi alti luoghi e i suoi altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: "Voi adorerete davanti a un solo altare e su di esso offrirete incenso"?
13
Non sapete ciò che io e i miei padri abbiamo fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di quei paesi sono stati in qualche modo capaci di liberare i loro paesi dalla mia mano?
14
Tra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno votato allo sterminio, chi mai ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Come potrà quindi il vostro DIO liberarvi dalla mia mano?
15
Ora perciò non lasciate che Ezechia vi inganni e vi seduca in questo modo; non prestategli fede! Poiché nessun dio di alcuna nazione o regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano dei miei padri, tanto meno il vostro DIO potrà liberarvi dalla mia mano!».
16
I suoi servi parlarono ancora contro l'Eterno DIO e contro il suo servo Ezechia.
17
Sennacherib scrisse pure lettere, per insultare l'Eterno, il DIO d'Israele, e per parlare contro di lui, dicendo: «Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi non hanno liberato i loro popoli dalla mia mano cosí neppure il DIO di Ezechia libererà il suo popolo dalla mia mano».
18
Essi gridarono ad alta voce in lingua giudaica rivolgendosi al popolo di Gerusalemme, che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e cosí impadronirsi della città.
19
Essi parlarono contro il DIO di Gerusalemme come contro gli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano d'uomo.
20
Ma il re Ezechia e il profeta Isaia, figlio di Amots, pregarono a questo proposito e gridarono al cielo.
21
Allora l'Eterno mandò un angelo, che sterminò tutti gli uomini forti e valorosi, i principi e i capi nell'accampamento del re di Assiria. Questi tornò al suo paese coperto di vergogna; entrò quindi nel tempio del suo dio, dove i suoi stessi figli lo uccisero di spada.
22
Cosí l'Eterno salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re di Assiria, e dalla mano di tutti gli altri e li protesse tutt'intorno.
23
Molti portarono offerte all'Eterno a Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, che da allora fu magnificato agli occhi di tutte le nazioni.
24
In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente Egli pregò l'Eterno, che gli parlò e gli diede un segno.
25
Ma Ezechia non corrispose al beneficio a lui fatto, perché il suo cuore si era inorgoglito, perciò su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira dell'Eterno.
26
Poi Ezechia si umiliò dell'orgoglio del suo cuore, lui e gli abitanti di Gerusalemme; perciò l'ira dell'Eterno non venne sopra di loro durante la vita di Ezechia.
27
Ezechia ebbe immense ricchezze e onore. Egli si fece depositi per argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, e per ogni genere di oggetti preziosi,
28
magazzini per i prodotti di grano, vino e olio, stalle per ogni genere di bestiame e ovili per le pecore.
29
Inoltre si costruí città ed ebbe un gran numero di greggi e mandrie, perché DIO gli aveva dato grandissime ricchezze.
30
Fu Ezechia stesso a chiudere la sorgente superiore delle acque di Ghihon e a incanalarle in basso al lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscí in tutte le sue imprese.
31
Ma quando i capi di Babilonia gli inviarono messaggeri per informarsi del prodigio che era avvenuto nel paese, DIO lo abbandonò per metterlo alla prova e conoscere tutto ciò che era nel suo cuore.
32
Il resto delle gesta di Ezechia e le sue opere di bene sono scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, e nel libro dei re di Giuda e d'Israele.
33
Poi Ezechia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto sulla salita dei sepolcri dei figli di Davide; alla sua morte tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. Al suo posto regnò suo figlio Manasse.

topo

Luca 18

15-43
15
Gli presentarono anche dei piccoli fanciulli perché li toccasse; ma i discepoli, vedendo ciò, li sgridavano.
16
Gesú allora, chiamati a sé i fanciulli, disse: «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il regno di Dio.
17
In verità vi dico che chi non riceve il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non vi entrerà».
18
Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?».
19
E Gesú gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.
20
Tu conosci i comandamenti: "Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre"».
21
E colui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
22
Udito ciò, Gesú gli disse: «Ti manca ancora una cosa: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi».
23
Ma egli, udite queste cose, si rattristò grandemente, perché era molto ricco.
24
Allora Gesú, visto che si era molto rattristato, disse «Quanto è difficile per coloro che hanno delle ricchezze entrare nel regno di Dio!
25
Perché è piú facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
26
E quelli che l'udivano dissero: «Chi dunque può essere salvato?».
27
Ma egli disse: «Le cose impossibili agli uomini, sono possibili a Dio».
28
Poi Pietro disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito».
29
Ed egli disse loro: «In verità vi dico che non c'è nessuno che abbia lasciato casa o genitori o fratelli o moglie o figli, per il regno di Dio,
30
che non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell'età a venire la vita eterna».
31
Poi prese con sé i dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e tutte le cose scritte dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compiranno.
32
Egli infatti sarà consegnato in mano dei gentili, sarà schernito e oltraggiato e gli sarà sputato addosso.
33
E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà».
34
Ma essi non compresero nulla di tutto ciò: questo parlare era per loro oscuro e non capivano le cose che erano state loro dette.
35
Ora, come egli si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada. mendicando;
36
sentendo passare la folla domandò che cosa fosse;
37
gli risposero che stava passando Gesú, il Nazareno.
38
Allora egli gridò, dicendo: «Gesú, Figlio di Davide, abbi pietà di me».
39
Quelli che camminavano davanti lo sgridavano perché tacesse, ma lui gridava ancora piú forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me».
40
Allora Gesú, fermatosi, ordinò che gli fosse condotto e, quando gli fu vicino, lo interrogò,
41
dicendo: «Cosa vuoi che io ti faccia?». Ed egli disse: «Signore, che io recuperi la vista».
42
E Gesú gli disse: «Recupera la vista; la tua fede ti ha guarito».
43
All'istante egli recuperò la vista e lo seguiva glorificando Dio; e tutto il popolo, vedendo questo, diede lode a Dio.

topo
Participe da nossa comunidade
Facebook
Twitter